Offerta gastronomica
Where to eat in town
Caffe' Bologna
206 Via EmiliaPerfect for breakfast or a drink before dinner.
San Domenico
1 Via Sacchi2 Michelin Star Restaurant
E Parlamintè
33 Via Goffredo MameliTypical trattoria
Il posto giusto per mangiare e bere qualcosa di buono fino a tarda notte. Cucina tradizionale, grande carta dei vini.
Osteria "I Tri Scalên"
22 Via MarsalaIl posto giusto per mangiare e bere qualcosa di buono fino a tarda notte. Cucina tradizionale, grande carta dei vini.
Tegamino
8 Via XX SettembrePer una pausa mordi e fuggi
Café Porteno
241 Via EmiliaOttimo cocktail bar
Ristorante Popeye
43 Via QuainiA gourmet bistrot in the centre of Imola
quattroquinti - Pizzeria
18 Via MarsalaThe best pizza in town.
Visite turistiche
Rocca Sforzesca di Imola
Piazzale Giovanni Dalle Bande NereSaint Cassianòs Cathedral
Piazza del DuomoPalazzo Tozzoni
93 Viale Domenico RivaltaMuseo di San Domenico
4 Via SacchiPublic Library Of Imola
80 Via EmiliaEnzo and Dino Ferrari Racetrack
Uno dei simboli di Imola
l complesso prese vita nel 1890 come ospedale psichiatrico provinciale. Era costituito da grandi padiglioni per il ricovero dei malati e per i servizi generali di cucina, lavanderia, officina oltre che dagli ambulatori e dagli alloggi del personale.
Divenne ben presto uno dei più importanti manicomi d’Italia, coprendo un’area di circa 140.000 mq comprendenti la parte di terreno destinato a colonia agricola e il bellissimo parco con i grandi viali alberati. Terminata la sua funzione ospedaliera, l’area è interessata ora da uno dei progetti di riqualificazione più importanti per la città.
Parco dell’Osservanza
Via L. Venturinil complesso prese vita nel 1890 come ospedale psichiatrico provinciale. Era costituito da grandi padiglioni per il ricovero dei malati e per i servizi generali di cucina, lavanderia, officina oltre che dagli ambulatori e dagli alloggi del personale.
Divenne ben presto uno dei più importanti manicomi d’Italia, coprendo un’area di circa 140.000 mq comprendenti la parte di terreno destinato a colonia agricola e il bellissimo parco con i grandi viali alberati. Terminata la sua funzione ospedaliera, l’area è interessata ora da uno dei progetti di riqualificazione più importanti per la città.
L’edificio, inaugurato nel 1794, è rimasto in gran parte intatto nelle suppellettili e nelle decorazioni, restituendo al visitatore l’immagine affascinante di una farmacia settecentesca. Notevolissimi i 457 vasi d’epoca in maiolica, di fabbrica imolese, recanti nel cartiglio il nome del medicamento, disposti nei mobili di legno intagliato opera dell’ebanista imolese Giuseppe Magistretti.
Farmacia Comunale Ospedale Santa Maria della Scaletta
95 Via EmiliaL’edificio, inaugurato nel 1794, è rimasto in gran parte intatto nelle suppellettili e nelle decorazioni, restituendo al visitatore l’immagine affascinante di una farmacia settecentesca. Notevolissimi i 457 vasi d’epoca in maiolica, di fabbrica imolese, recanti nel cartiglio il nome del medicamento, disposti nei mobili di legno intagliato opera dell’ebanista imolese Giuseppe Magistretti.
Casino di caccia del ‘700 che, seppur rovinato dal tempo, conservava ancora all’interno un bellissimo salone affrescato e una grande scala barocca a due rampe.
Fu acquistato nel 1934 dalla famiglia Muggia, e da questa affidato per il restauro al giovane architetto milanese Piero Bottoni, futuro grande esponente dell’architettura razionalista del ‘900. Conservate nel progetto le parti più pregevoli della villa, l’architetto volle sostituire le zone irrecuperabili con ardite e spettacolari soluzioni in modo da unire armoniosamente il nuovo con l’antico.
Le devastazioni della guerra hanno cancellato la maggior parte dell’opera; rimangono parte della struttura esterna e il tavolo da pranzo, un’unica gettata di cemento e graniglia di marmo dalle forme avveniristiche. La villa non è visitabile all’interno.
Villa Muggia (La villa dell'aviatore)
4 Via Bel PoggioCasino di caccia del ‘700 che, seppur rovinato dal tempo, conservava ancora all’interno un bellissimo salone affrescato e una grande scala barocca a due rampe.
Fu acquistato nel 1934 dalla famiglia Muggia, e da questa affidato per il restauro al giovane architetto milanese Piero Bottoni, futuro grande esponente dell’architettura razionalista del ‘900. Conservate nel progetto le parti più pregevoli della villa, l’architetto volle sostituire le zone irrecuperabili con ardite e spettacolari soluzioni in modo da unire armoniosamente il nuovo con l’antico.
Le devastazioni della guerra hanno cancellato la maggior parte dell’opera; rimangono parte della struttura esterna e il tavolo da pranzo, un’unica gettata di cemento e graniglia di marmo dalle forme avveniristiche. La villa non è visitabile all’interno.